Tattersall·I (1998) • Il cammino dell’uomo • (Bollati Boringhieri 2011)

Il cammino dell’uomo

Perché siamo diversi dagli altri animali


Ian Tattersall

Sommario ▫▫▷ (scheda)


▱   Introduzione [pp. 7-10]

▱   1. L’esplosione creativa [pp. 11-30]

▱   2. Il cervello e l’intelligenza: uomo e antropomorfe [pp. 31-72]

[2.1]. Che cos’è l’intelligenza? [pp. 32-35]
[2.2]. Comportamento e intelligenza [pp. 35-41]
[2.3]. Intelligenza e società [pp. 41-47]
[2.4]. Costruzione e uso di strumenti [pp. 47-55]
[2.5]. Antropomorfe e linguaggio [pp. 55-65]
[2.6]. Il cervello umano [pp. 65-72]

▱   3. Perché l’evoluzione? [pp. 73-100]

[3.1]. Selezione naturale [pp. 74-76]
[3.2]. La Sintesi evoluzionistica [pp. 76-81]
[3.3]. La Sintesi e la paleoantropologia [pp. 81-83]
[3.4]. Equilibri punteggiati [pp. 84-88]
[3.5]. Selezione di gruppo e geni immortali [pp. 88-91]
[3.6]. Evoluzionismo oggi [pp. 91-97]
[3.7]. Monito finale [pp. 97-100]

▱   4. Il punto di partenza [pp. 101-122]

[4.1]. In principio [pp. 101-109]
[4.2]. Modi di vita degli ominidi arcaici [pp. 109-113]
[4.3]. I più antichi ominidi sudafricani [pp. 113-115]
[4.4]. I primi artefici di strumenti [pp. 115-122]

▱   5. Diventare uomini [pp. 123-168]

[5.1]. Verso l’uomo anatomicamente moderno [pp. 123-127]
[5.2]. Fuori dall’Africa [pp. 127-128]
[5.3]. Le glaciazioni [pp. 128-131]
[5.4]. Gli antichi Europei [pp. 131-136]
[5.5]. I Neandertaliani [pp. 136-139]
[5.6]. Come vivevano i Neandertaliani [pp. 139-146]
[5.7]. Neandertaliani e sepoltura dei defunti [pp. 146-148]
[5.8]. La fine dei Neandertaliani [pp. 148-150]
[5.9]. L’evoluzione del linguaggio articolato [pp. 150-156]
[5.10]. La comparsa dell’uomo di tipo moderno [pp. 156-163]
[5.11]. Riepilogo [pp. 163-168]

▱   6. Essere uomini [pp. 169-214]

[6.1]. Gli usi della coscienza [pp. 170-176]
[6.2]. La non-condizione umana [pp. 176-182]
[6.3]. La nostra eredità evolutiva [pp. 182-189]
[6.4]. Cervello e comportamento [pp. 189-193]
[6.5]. L’uomo e la Terra [pp. 193-200]
[6.6]. Allora, che cosa è accaduto? [pp. 200-210]
[6.7]. Conclusione [pp. 210-214]

▱   Letture consigliate [pp. 217-219]

•   Indice [pp. 221-222]




4ª di copertina


I Grandi Pensatori

Il cammino dell'uomo — Attraverso il confronto con le scimmie antropomorfe, comparando fossili e utensili, studiando le sorprendenti espressioni artistiche e le sepolture dei Cro-Magnon e dei Neandertal, Tattersall ripercorre l'albero evolutivo della specie umana nel tentativo di spiegare l'assoluta unicità dell'intelligenza e della società umane. Oltre a liberare il campo da certe interpretazioni ideologiche che mirano a sostenere la supremazia dell'uomo sugli altri esseri viventi, il saggio di Tattersall contribuisce a mettere in discussione il gradualismo della teoria classica di Darwin avvalorando l'ipotesi che l'evoluzione proceda tramite discontinuità e con veri e propri salti tra una specie e l'altra.


Ian Tattersal è curatore del Dipartimento di antropologia dell'American Museum of Natural History di New York, ha partecipato a numerose spedizioni in tutto il mondo ed è uno dei massimi esperti mondiali di archeo-antropologia. Tra i suoi saggi pubblicati in Italia: ‹La scimmia allo specchio› (2003), ‹Il mondo prima della storia. Dagli inizi al 4000 a.C.› (2009). Presso Bollati Boringhieri è uscito ‹I miti dell'evoluzione umana› (1984), scritto con Niles Eldredge.


Progetto grafico: Catoni Associati
www.bollatiboringhieri.it


A pagina 4


Prima edizione maggio 2011

[…]

Titolo originale ‹Becoming Human
Traduzione di Laura Montixi Comoglio

[…]


A pagina 5


A mia sorella Jill
con affetto e gratitudine


A pagina 6



Riproduzione monocroma di una pittura parietale policroma, dai colori ora molto sbiaditi, rinvenuta nella grotta di Font-de-Gaume, in Francia. Una renna femmina e inginocchiata davanti a un maschio adornato di un magnifico palco, che si protende verso di lei leccandole delicatamente la fronte. Il dipinto risale probabilmente a circa 14 kyr or sono.


A pagina 215


Ringraziamenti

Nel corso degli anni ho imparato da parecchie persone, ma in questo caso tengo particolarmente a riconoscere il mio debito verso l'amico e collega Niles Eldredge, che ritroverà qui molti dei temi che da un quarto di secolo — fin dai tempi di Blarney Castle — dibattiamo centellinando fluidi di varie tonalità di colore. Mi sento in debito anche nei confronti della mia impareggiabile curatrice, Jane Isay. Il libro ha preso forma nella sua mente prima che nella mia, e i suoi commenti, insieme con quelli di Kate Murphy, hanno contribuito a migliorare il prodotto finale. E grazie a Lorie Stoopack per il prezioso aiuto.


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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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COMMENTO – Nel ricostruire, con uno stile chiaro e avvincente, ed evitando tecnicismi, il percorso evolutivo dell’essere umano, Tattersall non considera però che possa esserci stata un’evoluzione del pensiero inconscio; menziona soltanto vagamente “intuizione” ed “emotività” quali fenomeni che avremmo in comune con i mammiferi superiori e in particolare con i primati; ricorre invece al termine “sensibilità” per le espressioni più raffinate di arte e religiosità che sarebbero comparse con i Cro-Magnon; ma la vera innovazione che avrebbe garantito il successo di ‹Homo sapiens› per lui rimane la coscienza, che identifica in pratica con la razionalità e il pensiero verbale. L’uomo di Neandertal si sarebbe estinto proprio perché, pur essendo intuitivo e abile nello sfruttare i materiali a sua disposizione, era però incapace di pervenire al pensiero simbolico e al linguaggio articolato (il che sembrerebbe smentito da quel qualche percento di geni neandertaliani tuttora diffusi nella popolazione europea). Che posto abbiano in questa teorizzazione il bambino che ancora non parla e l’adulto che dorme – e dormendo sogna – non è affatto chiaro; né l’autore affronta le inevitabili aporie cui la ragione va incontro nel tentativo di spiegare la propria origine, o il modo in cui apprendiamo a parlare. Nella conclusione manca una spinta verso il cambiamento: se siamo una specie intrinsecamente problematica è per precise ragioni evoluzionistiche, e in fondo va bene così; ma allora perché leggere il suo libro, solo per sapere per quali vie siamo giunti ad essere quello che siamo, cioè ‹Sapiens›?

NOTA: il titolo, ‹Il cammino dell’uomo›, è stato verosimilmente scelto dal primo editore italiano (Garzanti, 1998) senza curarsi troppo del fatto che altre opere con lo stesso titolo – ma di argomento e impostazione alquanto differenti – fossero state pubblicate da altri autori (ad es. Martin Buber, 1990; Anton Trstenjak, 1975). Il titolo originale in inglese è invece ‹Becoming Human› (Divenire umani), che è anche quello del 5° capitolo, reso in italiano con ‹Diventare uomini›. Come si diventa umani è però proprio ciò che questo libro non spiega, e forse non può spiegarlo neppure l’antropologia, se per “umani” s’intende razionali e portatori di una coscienza fondata su un linguaggio articolato che nega l’identità umana al diverso da sé, a cominciare dalla donna e dal bambino, rimanendo così nella tradizione del ‹logos› greco. Tattersall allude alla capacità tipicamente umana di ingannarsi da soli, di credere alle proprie bugie, ma non può giungere a formulare i concetti di negazione e annullamento perché non prende mai in considerazione le dinamiche non coscienti.

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[]   I. Tattersall (1998), ‹Il cammino dell’uomo› (Garzanti, 1998), Bollati Boringhieri, 2011.
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