Da Mario Vegetti, ‹
L’etica degli antichi›, Laterza (§ 7.3, pp. 234-235):
Un transito più diretto fra i due ambiti [medicina del corpo e medicina dell’anima] è infatti suggerito dalla teoria stoica dell’anima. Il materialismo stoico le attribuisce una sostanza corporea, il ‹pneuma›: un’entità che si trova qui a mezza strada nella sua evoluzione dal valore originario di «aria calda», «respiro vitale», a quello posteriore di «spirito». Il pneuma è l’agente fisico del piano provvidenziale con cui la ragione divina governa il mondo, è l’elemento di coesione dei corpi, il principio vitale nei viventi; nell’uomo, il pneuma che sta presso il cuore è la sede e il veicolo dell’anima razionale, lo ‹hegemonikon›. Si comprende dunque perché «gli stoici additano le cause delle passioni nelle variazioni che avvengono nell’ambito del pneuma» (DL 7.158). Le espansioni e contrazioni dell’anima, che abbiamo visto verificarsi negli stati di piacere e dolore, desiderio e paura, andranno dunque interpretate come fenomeni fisicamente accaduti nel pneuma. Le sue condizioni di salute o malattia, di vigore o debolezza, di tono (‹tonos›) o di atonia, avranno anche un immediato effetto psichico. Questa comune radice della doppia serie di affezioni spiega l’insistenza stoica nell’uso di un linguaggio fisiologico e patologico a proposito dell’anima, che va probabilmente oltre il livello metaforico cui le citazioni di Crisippo in Galeno sembrano ridurla. Come nel corpo si vedono forza e debolezza, tono ed atonia, salute e malattia, buona e cattiva costituzione, anche nell’anima razionale si forma e prende nome qualcosa di analogo a tutto ciò: «infatti anche a proposito dell’anima diciamo che alcuni sono forti o deboli, tesi o rilassati, ed ancora malati o sani, e così credo si dica anche della passione e dell’infermità che essa comporta e delle cose simili a questa» (𝐷𝑒 𝑃𝑙. 5.2 = SVF 3.471, cfr. 278).
Sembrerebbe che per i pensatori stoici non vi fosse in definitiva alcuna distinzione – e tantomeno scissione – tra realtà materiale e realtà non materiale (psiche, mente, pensiero). Il “Dizionario Greco Antico” (
https://www.grecoantico.com/) propone per il sostantivo neutro ‹
pneuma› i seguenti significati:
‹pneuma› (πνεῦμα, πνεῦματος, τό) = 1. soffio; 2. vento; 3. alito, fiato, respiro […]; 4. esalazione, vapore; 5. inspirazione; 6. spirito; 7. ingegno, senno; 8. coraggio, ardore.
Lo ‹
hegemonikon› era la parte “dominante” dell’anima, cioè quella razionale, costituita esclusivamente dal ‹
logos› – potremmo dire “pensiero verbale” – ma per gli stoici tutto originava dal ‹
logos›; anche le “passioni” e il pensiero irrazionale (‹
alogos›) nascevano da un assenso (‹
synkatathesis›) dato erroneamente dal ‹
logos› stesso a qualche “rappresentazione” (‹
phantasia›) proveniente dal mondo esterno.
‹synkatathesis› (συγκατάθεσις, συγκατάθεσεως, ἡ) = 1. consenso, condiscendenza; 2. conformità, accordo.
‹phantasia› (φαντασία, φαντασίας, ἡ) = 1. apparizione specialmente pomposa, ostentazione; 2. il rappresentarsi alla mente, l’immaginarsi; 3. immagine, rappresentazione; 4. facoltà immaginativa o rappresentativa, fantasia, immaginazione.
Resta da chiarire quale fosse la provenienza di concezioni del genere, e come esse potessero convivere con le ricerche – più o meno contemporanee – degli scienziati ellenistici, molti dei quali scrissero trattati, oggi purtroppo in gran parte perduti, dedicati alla Pneumatica.
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